Entusiasmarsi a scuola
Un esperimento del 2010, tenuto a Boston da un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), ha prodotto un risultato davvero inaspettato.
Monitorando l’attività elettrica del cervello di uno studente universitario di 19 anni si è scoperto che la sua frequenza durante le lezioni era la stessa di quando guardava la televisione, ovvero nulla.
Gli scienziati hanno così potuto dimostrare che la trasmissione delle informazioni risulta indubbiamente più efficace qualora il destinatario non sia in condizione di ricezione passiva.
Il cervello, infatti, per apprendere, deve entusiasmarsi e, per far si che questo avvenga, bisogna stimolare maggiormente l’emisfero destro, legato a immagini, intuizione e creatività. L’informazione visiva e sensoriale, in genere, infatti, è più facilmente assimilabile dal nostro cervello rispetto all’informazione linguistica, che richiede necessariamente un’elaborazione: i gesti, i movimenti del viso e del corpo, giocano un ruolo molto importante.
Negli ultimi cinque anni sono apparse diverse correnti che si propongono di revisionare il modello di relazione educativa e una di queste è la neurodidattica. Quest’ultima propone un cambiamento nella metodologia di insegnamento per costruire le lezioni con ausili visivi, come mappe concettuali o video, con diversi supporti, come grafici interattivi, che richiedono la partecipazione attiva dello studente.
Lo scopo è stimolare i ragazzi e incrementare il loro livello di partecipazione. Il cervello infatti impara molto più facilmente facendo. La relazione con l’altro aumenta poi in modo esponenziale l’efficacia dell’apprendimento stesso.
Le scuole sono ancora troppo spesso radicate in metodi tradizionali basati su lezioni frontali, apprendimento mnemonico ed esami scritti come strumento prevalente di verifica degli apprendimenti. Accompagnare i docenti nell’esplorazione e nell’acquisizione di nuove metodologie, strumenti e tecniche pedagogiche e didattiche risulta essere una strategia efficace per superare vecchi ostacoli e rafforzare aspetti fondamentali quali la motivazione e l’attenzione.
FranklinCovey Education Italy con il programma Leader in Me si impegna proprio in questo: sostenere l’approccio pedagogico all’interno della scuola, creando entusiasmo nei ragazzi e nei docenti, valorizzando le risorse di entrambi e dando nuova vita al rapporto educativo e nuova energia ai percorsi di apprendimento.
Fonte: http://www.educazioneemozionale.it/2021/03/12/il-cervello-ha-bisogno-di-entusiasmarsi-per-imparare/
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